ISic000056: Funerary inscription for Claudius Maximus

Photo J. Prag, courtesy Museo Archeologico Regionale Antonino Salinas
ID
ISic000056
Language
Latin
Text type
funerary
Object type
plaque
Status
No data
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Edition

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Apparatus criticus

  • Text from autopsy

Physical description

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Description
Quadrangular plaque of grey marble with white veining. Minor damage to the lower right corner only, which does not affect the epigraphic text. The edges are all cut regularly. The lower edge has two small holes (8 mm), probably of modern date for display.
Object type
plaque
Material
marble
Condition
damaged
Dimensions
height: 23 cmwidth: 25.5 cmdepth: 4 cm

Inscription

Layout
The epigraphic field, of three lines of Latin letters, decreasing in size, is approximately centred on the plaque, with an upper margin of 4.5cm, a lower margin of 1.8cm, left margin of 2.5 cm and right margin of 2 cm.
Text condition
complete
Lettering

Letter heights
Line 1: 55mm
Line 2: 52mm
Line 3: 30mm
Interlinear heights
: 25mm
: 15mm

Provenance

Place of origin
Thermae Himeraeae
Provenance found
First recorded in Termini Imerese in 1867 by Benndorf who saw it at an antique dealer, who subsequently sold it to Palermo museum.

Current location

Place
Palermo, Italy
Repository
Museo Archeologico Regionale Antonino Salinas , 3556
Autopsy
Maria Randazzo 2022-05-23, Museo Archeologico Regionale, Palermo, on display in the courtyard.
Map

Date

1st century CE (AD 1 – AD 100)
Evidence
No data

Text type

funerary

commentary

La lettura del testo è sostanzialmente identica alle edizioni precedenti (Mommsen- C.I.L. X - Bivona 1970). Il commento si discosta dall'edizione di Mommsen (l'unica a riportare i segni d'interpunzione) per l'interpretazione dei segni divisori, nelle linee 2 e 3, come piccole foglie d'edera stilizzate: questa lettura si deve al particolare del tratto allungato verso destra, più simile al gambo d'edera della prima linea (per quanto la grandezza differisce molto) che ad un semplice segno a sezione triangolare; inoltre, tra l'abbreviazione "an" di "annis" e il numerale "XVII", si scorge un segno obliquo molto simile al carattere prima descritto e quindi considerato come un segno divisorio a foglia d'edera incerto.

L'epigrafe funeraria è molto semplice, con formulario estremamente sintetico: viene riportato il nome del defunto (composto esclusivamente di nomen e cognomen) e la durata della vita. Sulla base di questa particolarità, Bivona data l'iscrizione ad un periodo antecedente a Marco Aurelio in quanto fu quest'ultimo a regolarizzare le norme sui tria nomina. La studiosa ricorda infatti che il praenomen, prima di quest'epoca, veniva assunto al compimento del diciassettesimo anno di vita con l'assunzione della toga virile; cerimonia che evidentemente in questo caso non era ancora avvenuta. Secondo il Mommsen, il reperto fu segnalato in un mercato antiquario a Termini Imerese nel 1867 da Benndorf. In un'età imprecisata, ma verosimilmente non in antico, furono ricavati due piccoli fori sullo spessore inferiore, probabilmente per l'esposizione della lastra.

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Digital editions
Printed editions

Citation and editorial status

Editor
Jonathan Prag
Principal contributor
Jonathan Prag
Contributors
Last revision
7/24/2025